Nisida: L’Isola che Non È un’Isola e le Sue Leggende
Nisida, una piccola isola situata nel Golfo di Napoli, è un luogo ricco di fascino, storia e mistero. Anche se tecnicamente non è più un’isola, essendo collegata alla terraferma tramite una sottile striscia di terra, Nisida conserva ancora l’atmosfera unica di un mondo a parte, lontano dalla frenesia della città. In questo articolo, esploreremo non solo le bellezze di questo angolo nascosto di Napoli, ma anche le leggende che lo avvolgono.
Un’Isola Dalla Storia Millenaria
Nisida è una piccola isola di origine vulcanica, situata di fronte alla costa flegrea, nelle immediate vicinanze di Posillipo. Il suo nome deriva probabilmente dal greco antico “Nesís,” che significa appunto “piccola isola”. Anche se non è molto conosciuta dai turisti, Nisida ha una storia che si perde nei secoli. Durante l’epoca romana, l’isola fu un luogo di villeggiatura per le famiglie nobili, e si narra che Bruto, uno degli assassini di Giulio Cesare, si rifugiò qui dopo l’omicidio.
Nisida sarebbe anche il luogo visitato da Ulisse, l’eroe dell’Odissea, infatti è identificata col luogo della tradizione omerica noto come “l’isoletta delle capre“ dove riparò Ulisse poco lontano dal paese dei Ciclopi.
Pare inoltre che Levante e Ponente, i due scogli sotto Cala Trentaremi, siano i massi scagliati dal ciclope Polifemo contro i Greci in fuga dalla vicina isola di Nisida.
L’isola ha ispirato anche molti altri grandi artisti, nel corso dei secoli. E’ citata in un racconto di Miguel Cervantes, l’autore del Don Chisciotte. Mentre il famoso cantautore Edoardo Bennato le ha dedicato una canzone intitolata proprio Nisida. La famosa serie televisiva “Mare Fuori” è ispirata al carcere minorile presente sull’isola.
Le Leggende di Nisida
Come ogni luogo che si rispetti, anche Nisida è circondata da leggende che ne alimentano il fascino. Una delle più conosciute è la leggenda della fata Nisida. Secondo la tradizione, Nisida era una bellissima fata che abitava nei boschi della Campania. Innamoratasi perdutamente di un giovane pastore, Nisida si offrì di rinunciare alla sua immortalità per poter vivere al suo fianco come una mortale. Gli dèi, però, decisero di punire la sua temerarietà trasformandola in un’isola di pietra, condannandola così a rimanere per sempre nel mare, lontana dal suo amato.
Un’altra leggenda, meno romantica ma altrettanto affascinante, racconta della presenza di una grotta misteriosa sull’isola, conosciuta come “la Grotta della Sibilla”. Si dice che all’interno di questa grotta vivesse una sibilla, una sacerdotessa dotata di poteri profetici, in grado di comunicare con gli dei e prevedere il futuro. I pescatori della zona, temendo il suo potere, evitavano di avvicinarsi troppo all’isola durante le loro battute di pesca, credendo che disturbare la sibilla potesse portare sfortuna.
Visitare Nisida Oggi
Sebbene Nisida non sia facilmente accessibile al pubblico a causa della presenza del carcere, ci sono modi per godere della sua bellezza. Una delle opzioni migliori è un tour in barca lungo la costa flegrea, che offre una vista mozzafiato dell’isola e dei suoi dintorni. In alternativa, si può ammirare Nisida dal belvedere di Posillipo o dai punti panoramici di Coroglio.
Oggi sulla piccola isola di Nisida ha sede l’Istituto Penale dei Minori, che accoglie circa 60 ragazzi e ragazze di età compresa tra i 14 ed i 21 anni, tutti sottoposti a provvedimenti di natura penale ed amministrativa. Le varie attività svolte dell’Istituto Penitenziario sono finalizzate alla rieducazione e al reinserimento dei ragazzi nella società civile, una volta concluso il periodo di detenzione. I ragazzi vengono coinvolti in varie attività di formazione professionale. Sono attivi laboratori di ceramica, arte presepiale, animazione teatrale, florovivaistica, edilizia e sartoria. Anche il grande Eduardo De Filippo, durante la sua attività di Senatore a vita, volle sostenere i ragazzi del carcere ospitato sull’isola.
Attualmente l’isola è inaccessibile, e ciò ha consentito di preservare quasi intatte tutte le sue risorse naturali. Il parco intorno all’istituto penitenziario, però, è periodicamente aperto al pubblico grazie alle visite guidate organizzate da una serie di associazioni. Le visite sono un viaggio nella storia e nei tesori della natura. Tappa dopo tappa si scoprono vari manufatti costruiti in varie riprese fin dal periodo romano, i resti del castello di Giovanni Piccolomini, poi Duca d’Amalfi, fino allo splendore di porto Paone, l’insenatura che dà verso il mare.
Per gli amanti della natura, la vicina Riserva Naturale degli Astroni offre sentieri immersi nel verde e la possibilità di scoprire la flora e la fauna tipiche della regione. Se poi siete appassionati di storia, una visita alla vicina Baia o a Pozzuoli, con i loro antichi resti romani, completa perfettamente l’esperienza.
Nisida è un luogo che, nonostante le sue ridotte dimensioni e l’accessibilità limitata, racchiude in sé un microcosmo di storie, leggende e paesaggi mozzafiato. Un’isola che non è più un’isola, ma che continua a suscitare curiosità e fascino, invitando chi la osserva a immaginare le antiche storie che ancora sembrano sussurrare tra le sue rocce. Se siete alla ricerca di un angolo nascosto e ricco di mistero nel Golfo di Napoli, Nisida merita sicuramente un posto nella vostra lista di destinazioni da scoprire.