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Il canto delle Sirene: la leggenda di Ulisse e l’incanto dell’isola de Li Galli

A largo della Costiera Amalfitana, tra i riflessi blu cobalto del mare e il luccichio dorato del sole, galleggiando tre piccole isole cariche di mistero: sono Li Galli  o le “Sirenuse”, come venivano chiamate nell’antichità. E’ qui, secondo la leggenda che Ulisse, eroe dell’Odissea, sfidò uno dei più seducenti pericoli del suo lungo viaggio di ritorno verso Itaca: il canto delle Sirene.

Queste creature mitologiche, metà donna e metà uccello (ben prima di diventare le sensuali creature marine dell’immaginario moderno), abitavano queste isole rocciose, aggrappate al mondo tra il cielo e il mare.

Il loro canto era dolce ma letale, chiunque lo ascoltasse, perdeva il senno, abbandonava la rotta e finiva naufrago tra gli scogli. Ulisse consigliato dalla maga Circe, decise di affrontare il passaggio con furbizia. Ordinò ai suoi uomini di tapparsi le orecchie con la cera, mentre lui stesso si fece legare all’albero maestro della nave affinchè potesse ascoltare il canto senza cedere alla tentazione. Così fu. Quando la nave passò vicino alle isole, il vento portò alle sue orecchie una melodia irresistibile: promesse di conoscenza infinita , di segreti svelati, di gloria eterna. Urlò, supplicò, si dimenò per liberarsi, ma i nodi resistettero e la nave proseguì-

Ancora oggi chi si avvicina a Li Galli giura di sentire, nel fruscio delle onde o nel verso dei gabbiani, un’eco di quel canto antico. Le isole conservano intatte il fascino del mito e mentre si ci avvicina in barca, si ha la sensazione di entrare in un regno fuori dal tempo dove leggenda e realtà si intrecciano tra le onde.

Per i viaggiatori e i sognatori, Li Galli non sono solo un luogo ma sono una soglia verso l’immaginario, un invito ad ascoltare ciò che non si vede, a rallentare perchè forse per chi ha il cuore aperto le Sirene sussurrano ancora.

 

CURIOSITA’

Tra i proprietari moderni delle isole ci fu il celebre ballerino russo Rodolf Nureyev, che scelse questo luogo incantato per creare un rifugio lontano dal mondo.

Attualmente il proprietario  è l’imprenditore alberghiero Giovanni Russo che ne è diventato l’unico proprietario a partire dagli anni Duemila, acquisendo tutta la proprietà dalla Fondazione Nureyev. Dopo la morte del ballerino, nel 1993, la Fondazione cedette l’arcipelago ad una cordata di imprenditori della zona. Successivamente una parte delle quote furono acquisite da Giovanni Russo che ne è diventato l’unico proprietario. L’imprenditore ha restaurato la torre saracena, le ville e i camminamenti tra le isole, trasformandolo in un luogo esclusivo e suggestivo pur rimanendo nell’Area protetta di Punta Campanella.

COME ARRIVARE

Escursioni in barca partono regolarmente da Positano, Praiano e Sorrento. L’accesso non è consentito ma il giro dell’isola via mare vale la pena di essere fatto.

 

 

 

 

 

 

 

 

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